Data: 14.07.2022
Ora: 21.00-21.30
Luogo: Mattatoio, Roma
Headless & Neckless nasce con un ginocchio su un collo, di un collo senza testa, di una testa senza collo. Da sempre senza testa. Da sempre con un collo intrappolato, appeso, soffocato, spezzato. Quali teste possono stare erette sul collo? Headless & Neckless parla di quella rabbia lontana che ci ha reso ciechi, trasformando in occhi voyeuristici, selettivi, che vedono ciò che e chi vogliamo. Parla della sofisticata ipocrisia della democrazia. Lottiamo per i diritti, per quelli giusti, ma chi sono quelli giusti? È sulle vite dei neri che sosteniamo che contino, ma quali vite nere contano davvero? Headless & Neckless è una preghiera, per riabbracciare tutte le nostre anime perdute di ieri-oggi-domani, attraverso l'Oceano, la terra, attraverso il grembo della nostra Madre Nera.
21.45 - 22:30
La performance sarà seguita da una conversazione tra Alesa Herero e Luca Tadeu Ghiara
Alesa Herero
(1984, Italia) è un essere umano africano nero nato a Roma, figlia di genitori africani. Madre di una figlia illuminata. Sorella in amore di anime Cosmosend e fratelli biologici. Una delle Anime-in-Amore di un'Anima illuminante Cosmosend. Rifiutando l'idea occidentale che noi siamo il lavoro che facciamo e credendo nella costante trasformazione degli esseri umani, si considera un essere umano che si esprime come scrittore, poeta, cantante, pensatore. E una praticante, perché per essere chi è e chi vuole essere, è necessaria una pratica devota e costante. Nata e cresciuta nello spazio distopico e dislocato della cosiddetta diaspora afro-europea, ha sviluppato le sue pratiche artistiche interrogandosi sull'esito delle possibilità per le identità non bianche e non eterodirette, compresa lei stessa, come creazione dell'esperienza coloniale e del concetto di universalità, per contribuire ad alimentare le dinamiche capitalistiche e coloniali. Attualmente sta anche esplorando gli strati più profondi della blackness, intendendola sempre più come un'intera cosmogonia, radicata nelle cosmogonie africane, che va ben oltre il semplice strato del colore della pelle. È autrice di Eppure c'era odore di pioggia, parte dell'antologia Future. Il domani raccontato dalle voci di oggi (2019). Nel 2020 ha debuttato la sua prima performance da solista Headless & Neckless.
Xullaji
(1977, Portogallo) è un poeta e musicista di origini capoverdiane, noto soprattutto per aver rappato come chullage e per aver composto e progettato suoni per artisti visivi e teatro come soundslikenuno. Il suo ultimo slancio esquizofonico è prétu, un afronauta che utilizza i campioni come portali di intersezione nella spirale del tempo. Le forme d'onda ricollegano frammenti di messaggi assorbiti nei circuiti analogici e ritrasmessi nella tecnologia africana ancestrale. A ogni giro di loop si rivelano nuove voci. Voci Nere. Timbri sovrapposti. Texture, frequenze, armonici pieni di effetti che alterano lo stato di coscienza. I sintetizzatori accelerano le particelle sonore propulsive e ci permettono di attraversare buchi neri tra spazi cosmici paralleli. Le percussioni sono un distorsore temporale che accelera il percorso tra tradizione e futuro, in modo non lineare, caotico, senza prima e dopo. Il passato rimbalza dal futuro. L'intuizione: il ricevitore di messaggi interstellari all'interno dell'astronave di Prétu. Le parole sgretolano realtà limitate e agitano le molecole per aprire crepe nelle possibilità quantiche dell'essere. Il lavoro visivo di prétu è la stratificazione di sogni, allucinazioni, ricordi che si giustappongono alla cosiddetta realtà. Ieri e domani si allineano nell'evento tangenziale chiamato ora, per rompere la linea del tempo che il bianco chiama storia. Le lotte precedenti devono ancora arrivare e i miti ancestrali sono tecnologia futura.
Luca Tadeu Ghiara
(Italia, Brasile) è un intellettuale con una forte passione per la filosofia, il vino e il mare. Nel 2011 consegue la laurea in Filosofia, con una tesi in Ermeneutica Artistica dal titolo “La concezione della crudeltà nel teatro di Antonin Artaud”; Successivamente consegue la laurea in Enologia e Viticoltura. Il suo percorso personale lo porta a sviluppare un forte interesse, sia pratico che teorico, per le tematiche postcoloniali, nel tentativo di determinare la propria identità e collocare il suo corpo in una realtà storica complessa e ancora fortemente permeata da disuguaglianza e pregiudizio. In SPAZIO GRIOT si occupa di ricerca.