Data: 12.07.2022
Ora: 20.00 - 21.00
Luogo: Mattatoio, Roma
Questo è il ritratto di una donna che potrebbe essere voi, qualcunaltrǝ, o che potrebbe non esistere. Un viaggio audace e ostinato con colpi di scena magistrali. Dove risiede il potere politico di un oggetto artistico? Come possiamo trasformare i nostri legami e differenze culturali in un acceleratore di cambiamento? Sviluppato nel 2018 dal coreografo Benjamin Kahn, e debuttato nel 2019, per e con Cherish Menzo, Sorry, but I Feel Slightly Disidentified... colpisce i mali che indeboliscono le nostre società: i pregiudizi su razza e genere, sullo status sociale e sulle culture. Il primo di una trilogia sugli stereotipi e le limitazioni (fisiche o immaginarie) che ostacolano i nostri corpi e il modo in cui ci relazioniamo con le/gli altrз.
21.15 - 22.00
La performance sarà seguita da una conversazione con Cherish Menzo e Benjamin Khan. Modera Valerie Tameu.
Cherish Menzo
(1988, Olanda), si è diplomata nel 2013 al The Urban Contemporary (JMD) presso la "Hogeschool voor de Kunsten" di Amsterdam. Ha danzato in produzioni di variз coreografз come Eszter Salamon, Akram Khan, Leo Lerus, Hanzel Nezza, Olivier Dubois, Lisbeth Gruwez, Jan Martens e Nicole Beutler. Nel 2016 ha creato la performance di danza EFES, in collaborazione con Nicole Geertruida. Dal 2018, Menzo esegue l'assolo Sorry But I Feel Slightly Disidentified... di Benjamin Kahn.
Nel 2019 Menzo ha presentato JEZEBEL, assolo che ha vinto un Amsterdam Fringe Award e un International Bursary Award. La produzione è stata presentata in anteprima il 5 novembre 2020 a Frascati (Amsterdam).
Benjamin Khan
è una danzatore e coreografo. Ha studiato drammaturgia e teatro all'Università di Aix en Provenza e al Conservatorio di Rennes.
Nel 2007 si è diplomato all'ESAC (Ecole Supérieure des Arts du Cirque) in Belgio. Dopo gli studi, ha lavorato in particolare con le/i coreografз Philippe Saire, Benjamin Vandewalles, Nicole Beutler, Ben Riepe, Frédéric Flamand, Maud Le Pladec, Egle Budvytyte e Alessandro Sciaronni. Considera la danza e la coreografia come potenti strumenti politici ed è particolarmente interessato alla costruzione e decostruzione del modo in cui di guardare ai corpi individuali e collettivi. corpi individuali e collettivi.
Valerie Tameu
(Italia, Camerun) è autrice e performer. Laureata in Storia della Danza presso la facoltà di Cinema, Arti della Scena, Musica e Media di Torino, si forma con variз docentз della scena italiana e internazionale e frequenta i corsi Modem presso il centro coreografico Scenario Pubblico. Ha collaborato con Tecnologia Filosofica, Balletto Teatro di Torino, Laurent Pellisier, Paolo Armao, Masbedo, Alessio Maria Romano e Daniele Ninarello. Contemporaneamente porta avanti progetti di creazione, partecipando a Officin&Ideali - Residenze in Transito, con il progetto Cronòtopia, in collaborazione con Teresa Norhona Feio e Annalisa Cannito; partecipa a Workspace Ricerca X 2021/ The ever practicing artist presso Lavanderia a Vapore, con il progetto A Thousand Ways to Fall; ha preso parte a Fase XL, progetto di C.U.R.A Centro Umbro Residenze Artistiche e La Mama Umbria International con il progetto Bodybuilding. La sua ricerca riguarda la relazione tra performance e identità e la differenza tra memorie e storia, mentre la sua pratica artistica con-fonde creativamente corpi, idee, teorie e allucinazioni.