Data: 27.06.2023
Ora: 20.45
Luogo: Teatro 1, Mattatoio,
Pelanda, Roma
Dove hanno tremato le placche si presenta come un presagio sfumato che nasce dalla relazione tra il corpo e l’archivio. I pezzi di un archivio imperfetto galleggiano sulla superficie del ricordo e le immagini si concedono allo sguardo del corpo che le contempla. La relazione tra me e quello che è rimasto si rivela nella danza; è un rituale intimo, non eloquente, che mi pone di fronte all’intimità del confronto e al bisogno del riconoscermi altrove, in un altro tempo e in un altro spazio. Quella che viene agita è la testimonianza di un incontro, un susseguirsi di tentativi di comprensione, elaborazione e rimescolamento delle tracce del passato.
Dove hanno tremato le placche” è anche un gioco di infanzia in cui ci si sintonizza con un tempo ciclico, dove memoria e presagio si confondono nell’immaginazione; un limbo ironico abitato da presenze bizzarre, oggetti reduci della Storia, azioni e parole in cerca di meraviglia.
Dopo la performance segue talk con Ilenia Caleo e Valerie Tameu.
Valerie Tameu
Autrice e performer, è laureata in studi di danza presso la facoltà di Cinema, Arti della Scena, Musica e Media di Torino. Frequenta i corsi Modem presso il centro coreografico Scenario Pubblico. Ha collaborato con Tecnologia Filosofica, Balletto Teatro di Torino, Laurent Pellisier, Paolo Armao, Masbedo, Alessio Maria Romano, Daniele Ninarello. Contemporaneamente porta avanti progetti di creazione e ricerca, partecipando a Officin&Ideali - Residenze in Transito, a Workspace Ricerca X 2021/ The ever practicing artist, Fase XL, e La Mama Umbria International di Spoleto. La sua ricerca riguarda la relazione tra performance e identità e la differenza tra memorie e storia, mentre la sua pratica artistica con-fonde creativamente corpi, idee, teorie e allucinazioni.
Ilenia Caleo
Ilenia Caleo è performer, attivista e ricercatrice. Dal 2000 lavora come attrice, performer e dramaturg nella scena contemporanea, collaborando con diverse compagnie e registe/i. Con l'artista Silvia Calderoni creano propri progetti di ricerca: KISS (2019), progetto performativo con 23 performer (prodotto da Santarcangelo Festival, CSS Udine); SO IT IS (http://www.soitis.art/it), progetto nomade per la Queering Platform del Freespace West Kowloon di Hong Kong; hanno fatto parte di Flu水o (2021), progetto crossdisciplinare vincitore dell'Italian Council / 9° Edizione 2020; Pick Pocket Paradise (2022), installazione per la mostra "Espressioni con frazioni" al Castello di Rivoli – Museo di Arte Contemporanea (Torino). A gennaio 2023 ha debuttato ad Amburgo la performance The present is not enough (Azienda Speciale Palaexpo – Mattatoio | Progetto Prender-si Cura, Kampnagel [Hamburg], Kunstencentrum Vooruit vzw [Ghent], Motus Vague).
Filosofa di formazione, si occupa di corporeità, epistemologie femministe, sperimentazioni nelle performing arts, nuove istituzioni e forme del lavoro culturale. Insegna Performance, studi di genere e della sessualità allo IUAV di Venezia, è cofondatrice del Master Studi e Politiche di Genere di Roma Tre e collabora con il progetto ERC "INCOMMON. In praise of community. Shared creativity in arts and politics in Italy (1959-1979)". Ha pubblicato Performance, materia, affetti. Una cartografia femminista, Bulzoni 2021. Attivista del Teatro Valle Occupato e nei movimenti dei commons e queer-femministi, è cresciuta nella scena delle controculture underground e dei centri sociali.